Nell’ambito di èStoria 2018 si svolge l’incontro:

Migrazioni al femminile:  violazioni, retorica forme di tutela
Coordina Gabriella Valera (Direttrice del iSDC -Centro Internazionale Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile)

Intervengono:

Valentina Ruscica (Dottoranda in Scienze Umanistiche –Università di Modena e Reggio Emilia)
La tratta delle donne nigeriane a scopo di sfruttamento sessuale

Consuelo Bianchelli (Collaboratrice del Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità dell’Università di Modena e Reggio Emilia.(CRID)
Rotte migratorie e reti criminali dedite alla tratta

Gabriella Valera (Direttrice del Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile- iSDC)
Diritti (umani) allo specchio: le vulnerabilità indifese e le forme della tutela

iSDC (Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile) e CRID (Centro di Ricerca Interdipartimentale su discriminazioni e vulnerabilità)

a” a scopo di sfruttamento sessuale è una delle nuove schiavitù nel sistema globale, di “economie parallele” legali e illegali che si muovono con proprie leggi ma con meccanismi di sfruttamento analoghi. Dall’analisi del fenomeno, compiuta da Consuelo Bianchelli e Valentina Ruscica, giovani studiose impegnate nella ricerca e sul campo, deriva l’esigenza di fondare tutela e protezione delle vulnerabilità, spesso affidate all’intervento umanitario, nella forza del diritto e dei diritti.

L’incontro (organizzato da iSDC -Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile) e condotto dalla Professoressa Gabriella Valera, sua direttrice, evitando polarizzazioni ideologiche o la semplice condanna etica, osserverà il “corpo nudo” della tratta nella sua oscenità, non come oggetto di provocatorio scandalo o ripugnanza, ma collocando i copri prostituiti all’interno della funzione di specchio agita dalla migrazione contemporanea, nella prospettiva biopolitica e di omologazione di razzismo e sessismo, che rivelano in essa una forma del potere, per non dire ‘la’ forma del potere come biopotere.

La stessa che si ritrova nella storia di Samia, la ragazzina somala che amò il vento e il mare, volle essere una velocista e decise di lasciare il suo paese per realizzare il sogno. Annega nel Mediterraneo, a poca distanza da Lampedusa, mentre l’attendono le Olimpiadi di Londra. A quelle di Pechino era riuscita a partecipare, conquistando l’attenzione mediatica e l’ammirazione di tutti, ultima in gara ma determinata fino in fondo, pur con le sue gambette malnutrite.

Il libro di Giuseppe Catozzella “Non dirmi che hai paura”, dal quale vengono proposte fatte alcune letture, il giorno 18 maggio, è scritto sulla base di una testimonianza vera, che racconta il progressivo e intensificato sfruttamento durante un viaggio con ben poco spazio per la speranza.

I due incontri (venerdì 18, ore 15,30, letture dal libro di Giuseppe Catozzella e sabato 19, ore 17,30, Migrazioni al femminile) promuovono una riflessione su potere, economia, diritti a cui il pubblico è invitato a contribuire con interventi nelle ampie finestre di dibattito previste alla fine di ciascun incontro.

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