Sabato, 30 novembre 2019 – Ore 19,30
Casa della Musica – Trieste, via Capitelli 3 – Auditorium

Omaggio a Leonardo da Vinci: mediazioni intergenerazionali

tra Modernità e Contemporaneità.

Un messaggio ‘laico’ nell’ “Ultima cena”

“OLTRE IL DIVINO”,
UN SINGOLARE SGUARDO SULL’ULTIMA CENA DI LEONARDO

“Esisterà il giorno in cui smetteremo di incatenare i nostri intelletti a regole infondate che ci hanno imposto e allora, solo allora, cavalcheremo i cieli, affronteremo i mari, sconfiggeremo i pregiudizi, diventeremo più di quello che siamo, liberandoci da pensieri miseri e mediocri, e voleremo”. (Matteo Taccola, “Oltre il divino”)

Fiumi d’inchiostro sono stati spesi in merito ai possibili significati esoterici e ai messaggi segreti nascosti all’interno di una delle opere più celebri di Leonardo Da Vinci, l’Ultima Cena. Ne ha parlato il giovane autore teatrale Matteo Taccola, introducendo la serata dedicata a Leonardo e presentando al pubblico il suo monologo “Oltre il Divino”. interpretato per l’occasione dall’attore Tommaso Zanella con l’intervento musicale di Guido Davanzo (video qui , riprese di Hari Bertoia). Immaginiamo per un attimo di intercettare e dare voce al grande artista e scienziato rinascimentale alle prese con la realizzazione dell’opera, mentre sta dipingendo il Cenacolo. È l’idea alla base del Monologo, che è un omaggio a Leonardo da Vinci e alla sua opera, pur sempre “aperta” alla lettura e allo sguardo: l’Ultima Cena, ha sottolineato l’autore, si sottrae ad alcuni canoni estetico-iconografici dell’epoca per veicolare un messaggio umano e universale. La vittima e il traditore si stagliano nella storia: intorno il caos, la chiesa incapace di intendere veramente il dramma. “L’intero complesso figurativo si dimostra ben diverso da una semplice descrizione statica. Attraverso lo sguardo del contemporaneo si può paragonare l’opera di Leonardo a una rappresentazione cinematografica: nella scena si notano porzioni ben distinte, in ognuna delle quali vengono rappresentati complessi stati d’animo e atteggiamenti”.

L’opera di Matteo Taccola è emersa da un attento lavoro di ricerca, svolto in collaborazione con alcuni studiosi del Centro e condiviso con il pubblico mediante la lettura in sequenza, da parte di interpreti scelti nell’ambito del pubblico stesso, di passi tratti dal “Della pittura” , in cui la tensione fra parola e visione, la superiorità dello sguardo rispetto alla parola, la sintesi fra immagine e immedesimazione emotiva vengono espresse con accenti di profonda bellezza.

La serata di approfondimento e lo spettacolo sono stati proposti nell’ambito dell’edizione 2019 delle Giornate di Studio organizzate dal Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile (iSDC) e sono stati realizzati in collaborazione con il Centro Universitario Teatrale (Cut). Al pubblico internazionale è stata offerta una versione inglese del monologo . Il tutto è parte delle iniziative del progetto “Evergreen – Sguardi intergenerazionali nella contemporaneità”, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia.